C’è della poesia nelle fotografie di Edward Burtynsky: puntini rossi e gialli si muovono sotto il sole in uno scenario sbiancato, uomini col berretto da cantiere e gru al lavoro non sono che piccoli puntini colorati rispetto all’immensità della cava.
Le pareti di marmo ‘scavate’ dall’uomo diventano delle architetture disabitate, degli spazi in cui un tempo c’era il materiale utilizzato per scolpire statue e colonne.
Un paesaggio modificato dalle mani degli uomini, ‘trasfigurato’ come lo definisce Burtynsky (transfigured landscape), e che dopo essere stato usato il più possibile viene spesso abbandonato, diventando spazio di risulta, un vuoto da colmare.

Carrara Marble Quarries # 24 & 25Carrara, Italy, 1993 by Edward Burtynsky

China Quarries #3 Xiamen, Fujian Province, China, 2004 by Edward Burtynsky

Iberia Quarries #8 Cochicho Co., Pardais, Portugal, 2006 by Edward Burtynsky

Iberia Quarries #3 Cochicho Co., Pardais, Portugal, 2006 by Edward Burtynsky
Le sue fotografie non sono solo estetica e poesia, ma una riflessione/denuncia sul nuovo ruolo dell’uomo e dell’industria. Il lavoro delle cave fa parte infatti di una più ampia ricerca critica del fotografo su tutti quei paesaggi “trasfigurati” dall’uomo. Così trivellatrici (progetto OIL), discariche (progetto URBAN MINES), relitti di navi arrugginiti dal mare (progetto SHIPBREAKING) sono l’oggetto delle sue ricerche fotografiche.
Vi consiglio di perdervi nel suo sito qui.
Images courtesy of Edward Burtynsky.