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AUTOPROGETTAZIONE AL FUORISALONE 2015

Quest’anno al Fuorisalone 2015 nella suggestiva cornice di Palazzo Clerici a Milano, alcuni “oggetti” hanno attirato la mia attenzione. Tutti avevano un comun denominatore: l’interazione tra designer e fruitore, ovvero un’attenzione particolare per l’ “autoprogettazione” per dirla alla maniera di Enzo Mari.

Il designer progetta il mobile e l’oggetto d’arredo, ma lascia al suo fruitore il compito di realizzarlo e concludere il suo processo di realizzazione, diventando parte attiva in questo circolo di produzione dell’oggetto.

E’ il caso del progetto Dust Free Friends, di 6a architects per Maniera 04. Un unico pannello di legno ricoperto con carta da parati e tagliato in diversi modi, diventa piccolo tavolino, scrittoio, paravento o libreria. Si trasforma in un oggetto semplice, colorato e divertente.

Maniera, Designweek 2015

“MANIERA commissions architects and artists to develop both new and unique pieces of furniture. The architects take a raw plywood panel as the basis for a catalogue of domestic furniture, ranging from tables (in three dimensions) and stools to folding privacy screens, all derived from their needs and their experiences of objects which adapt themselves to different uses in the domestic environment. Craft and colour, paper and wood, maker and user come together in a new series, which it is hoped can and will be infinitely extended with the help of our dust-free friends.”

Legno e resina sono invece i protagonisti di un altro oggetto, il tavolino TIMBER di Vincent Tarisien, in cui ancora una volta è il cliente stesso che può realizzare, aggiungendo il proprio tocco personale con la scelta dei colori. Il tavolo diventa così sempre un pezzo unico!

diploma-picture-2--TALL-TIMBER-VINCENT-TARISIEN-

images courtesy of Vincent Tarisien

“A playful and customisable furniture range derived from my research on the combination of two materials — made solely from bio resin and wood. Designed to be assembled at home, each piece in the collection is entirely customisable and comes neatly packaged in a cardboard cylinder. Once the wooden frame has been assembled, a resin is poured over the mould, which sets in just a few minutes.”

Infine, sempre all’interno della bellissima cornice di Palazzo Clerici, ho conosciuto Opendesk, che con i loro molteplici progetti danno la possibilità di ricevere un tavolo, uno sgabello, una sedia, una libreria in formato bidimensionale, per poi essere facilmente assemblato (generalmente senza l’impiego di viti o colle) direttamente sul posto. Risparmiando in termini di spedizione e di imballaggio e riducendo l’impatto ambientale, in quanto vengono costruiti localmente.

Opendesk, fuorisalone 2015 Stool-Liste

images courtesy of Opendesk

Opendesk, designed to be made locally, all around the world!

E se volete proporre un vostro progetto, cliccate qui.

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