La casa giapponese è per me una fonte infinita di ispirazione. La filosofia orientale e in particolare l’architettura giapponese tradizionale, è molto vicina alla mia idea di abitare naturale. Oggi vi propongo quindi un “tour” nella casa tradizionale giapponese, tra tatami, stanze del tè e pannelli divisori scorrevoli.
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Storia di una casa naturale, una casa di paglia.
“Casa Sole”: storia dei suoi abitanti-costruttori e delle loro progettiste.
Questa è la storia di una casa naturale, una casa di paglia, una storia di auto-costruzione e di una sinergia di più persone: clienti che sono anche costruttori, e progettiste-direttrici lavori di un cantiere molto speciale!
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Architettura Sostenibile, Bioarchitettura, Architettura Bioecologica e Naturale: definizioni e principi.
Cosa significa architettura sostenibile?
Architettura Sostenibile, Naturale, Ecologica, Bioarchitettura. Vengono spesso usati come sinonimi creando una gran confusione. Ogni termine però indica un aspetto particolare e diverso l’uno dall’altro.
Volete capire quando una casa è davvero sostenibile?
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Economia circolare in edilizia
“Dalla Culla alla Culla”
Ho appena finito di leggere il libro Dalla culla alla culla, citato durante un incontro di Economia circolare in edilizia. Il libro è stato scritto dall’architetto statunitense William McDonough, insieme al chimico tedesco Michael Braungart.
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VIVAIO AGROFORESTALE URBANO
CasciNet e ARCò: agroforestazione urbana e architettura autocostruita con terra cruda
Che cos’è un Vivaio Agroforestale Urbano? L’ho scoperto facendo visita al Workshop Necessary Architecture organizzato da ARCò – Architecture and Cooperation in collaborazione con CasciNet.
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CASA DI ARGILLA IN DANIMARCA
Una casa di argilla. L’argilla è un materiale ecologico e riciclabile al 100 %, con ottime proprietà isolanti sia termiche che acustiche. Era da un po’ che volevo parlare di questo materiale, antichissimo ma di cui non se ne parla molto spesso, a differenza del cemento.
Ora finalmente ho trovato un progetto che faceva per me, e per voi: una casa di argilla!
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I materiali naturali nell’architettura giapponese di Teronobu Fujimori SUKIYA – STANZA DEL TÈ
I materiali naturali vengono spesso impiegati nell’architettura giapponese. Ad esempio l’architetto Teronobu Fujimori nei suoi progetti usa spesso materiali naturali come gli intonaci a calce secondo la tradizione dell’architettura giapponese. Le sue casette sospese, sono una reinterpretazione delle stanze del tè attraverso l’utilizzo delle tecniche di realizzazione locali e tradizionali.
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VORREI
Legaloscegialle, che titolo strano, eppure è così importante dare un nome alle cose. Ho scritto un articolo-storia per spiegare cosa mi abbia ispirato nel chiamare questo blog Legaloscegialle. Ora ho pensato di scrivere di cosa possa parlare questo blog, di capire a chi potrebbe essere indirizzato, quali saranno i suoi contenuti, quello che mi guiderà nello scegliere di cosa parlare.
Avevo iniziato a scrivere un manifesto a punti, come il Manifesto del futurismo, ma poi sono andata a leggerlo e non mi è piaciuto per niente, tutto inno alla lotta, alla guerra, al disprezzo della donna (bah non me ne ero mai accorta, quando pensavo a futurismo pensavo solo al mito per il progresso e alla velocità).
Così scriverò un riassunto che farà un po’ da filo rosso (o giallo!) a questo blog, e non lo chiamerò manifesto ma VORREI:
una casa in Norvegia, quando l’architettura incontra la natura, foto di chiara baravalle
Vorrei che l’Architettura fosse sempre naturale e sostenibile, non come quella sostenibilità che ci propugnano da qualche anno, tutta fatta di pannelli fotovoltaici o prodotti bio, che costruisce una scatola di vetro con l’aria condizionata al suo interno per creare una situazione di comfort, ma quella architettura sostenibile che fa parte del nostro mondo da sempre, che faceva dire a un famoso antico greco “Solo i primitivi e i barbari non conoscono le tecniche per orientare gli edifici in modo da catturare il sole d’inverno.” (Eschilo – V sec. a.C.)[1]
Vorrei che si partisse ricostruendo e sistemando da quello che si ha a disposizione prima di costruire il nuovo.
Vorrei che tutti gli spazi vuoti fossero sistemati con cura (Che bello sarebbe il mondo se ognuno si prendesse cura dello spazio a lui affidato privato e/o comune!).
Vorrei che nell’arredare le nostre case ci si ispirasse un po’ di più all’arte dell’ikebana[2].
Vorrei che non costruissimo più! Ripartiamo da quello che abbiamo, dalla nostra storia, dal nostro “intangible cultural heritage” (ICH)[3] e dal nostro patrimonio nascosto o abbandonato.
Vorrei che avessimo un po’ più cura per i particolari e i dettagli.
Vorrei che ognuno di noi riscoprisse la propria creatività e capacità costruttiva (per chi vuole può iniziare magari leggendo “Autoprogettazione?” di Enzo Mari).
Vorrei che nel fare architettura o design seguissimo il consiglio di Enzo Mari “usate la concretezza”, “siate umani e progettate per il mondo”[4].
Vorrei che nel mondo ci fosse un po’ più di ordine (a partire da casa mia, sono una disordinata cronica!)
Vorrei che iniziassimo tutti a vivere con semplicità, anzi a “semplificare”[5].
[1] Citato in questo articolo di architettura ecosostenibile di cui vi consiglio la lettura
[2] Arte giapponese del comporre con i fiori
[3] Patrimonio culturale intangibile, definito dall’Unesco qui
[4] intervista a Enzo Mari
[5] Bruno Munari, Da cosa nasce cosa, Editori Laterza, 2009, pag. 132